FARE FILOSÌN
Fare Filosìn è una pratica per scoprirsi creativi, un invito a sperimentare il piacere e il potere di creare insieme.
Anzi, di creare artisticamente, scoprendo la dimensione dell’arte che c’è dentro ognuno di noi, che forse già si esprime in qualche forma, ma che spesso non riconosciamo.
Per farlo ci dedichiamo a creare composizioni, ognuna e ognuno secondo le proprie inclinazioni, usando diversi materiali e quindi attivando il senso della vista e quello del tatto: forme, colori, sfumature, superfici lisce o rugose… In questo modo ci apriamo a quel particolare ascolto interiore che permette alla nostra anima di parlare, perché l’arte non è altro che il suo linguaggio.
E ci incontriamo in amicizia, con spirito di supporto reciproco, senza giudizio, aperti alla ricerca e allo scambio. E da brave amiche e amici abbiamo intenzione di divertirci! Perché il divertimento apre i “pori della psiche” e permette a ciò che può arricchirci di entrare e a ciò che vuole esprimersi di uscire.
Nostro scopo non sarà di creare capolavori (anche se in realtà alla fine sarà così…) ma di vivere un’esperienza e un tempo diversi, per dischiudere quella dimensione interna che ci arricchisce e ci dà energia.
COME NASCE
Fare Filosìn è una sintesi che si è creata dalle esperienze fondanti della mia vita:
- L’architettura, il mestiere di una vita, che mi ha insegnato cosa sia la composizione e il suo potere nel generare forme interessanti, belle e soprattutto stimolanti.
- La Psicosintesi, che mi ha permesso di entrare in un contatto più autentico con me stessa e mi ha dato il gusto di esplorare le profondità del mio essere, e mi ha fatto scoprire la possibilità di operare delle sintesi creative dentro di me.
- La pratica artistica, in cui ho scoperto la grande potenza delle mani, che si sono rivelate non solo mere esecutrici quanto piuttosto una parte sapiente di me, oltre i limiti della mente. Pratica che mi ha fatto imparare a contenere (e reggere) le complessità del vivere quotidiano, potendo trasformare i conflitti in bellezza.
In particolare la pratica artistica visiva, grazie a cui ho sviluppato uno sguardo contemplativo, sguardo che ascolta ed accoglie, piuttosto che interrogare attivamente, e che mi ha mostrato come vedere intensamente possa diventare una risorsa per cogliere la molteplicità e la ricchezza della realtà, anche nelle sue sfumature più impercettibili. - La meditazione che mi ha insegnato ad ascoltare, a percepire di più, ad ampliare e intensificare l’esperienza della vita.
- Il riconoscimento del bisogno di divertirmi con gli altri, dove il divertimento è uno dei modi più genuini ed aperti che conosco per rispondere all’esigenza di comunicazione ed unione con gli altri.
- La convinzione profonda che un fare insieme creativo sia una esperienza di spiritualità che connette molti livelli diversi dell’esistenza (dentro e fuori, alto e basso; materia e spirito …) e può pacificare la conflittuale dualità che pervade la nostra cultura.
CHE COSA È
- un’occasione di vivere e riconoscere la dimensione artistica che risiede dentro in ognuno di noi, di solito negletta perché non riconosciuta e valorizzata dall’esterno
- un modo diverso di sperimentarci: riscoprire i sensi in dialogo con i materiali, le forme, i colori, affidandoci alle nostre mani e ai nostri occhi, così liberando l’immaginazione attraverso il fare
- una forma di meditazione in azione, uno stare a contatto con ciò che c’è in quel momento, in cui il processo è il fulcro dell’attenzione, oltre il risultato
- una esplorazione dolce di noi stessi e del nuovo, attraverso il gioco creativo, la compartecipazione, la fiducia, dove ciò che vuole esprimersi può uscire, e ciò che può arricchirci può entrare
- un tempo diverso, dove uscire dal già conosciuto per scoprirci sorgenti dello sconosciuto: forme e combinazioni di colori, che parlano di noi e di più di noi. Un tempo senza giudizio, in cui ciò che si presenta viene accolto con curiosità, simpatia e compassione.
- uno stare insieme bello, semplice e profondo
CHE COSA SI FA
- si creano libere composizioni usando materiali diversi, dietro indicazioni che permettano lo sviluppo di un processo di espressione e di conoscenza di sé
- si lavora in gruppo, con momenti individuali, altri di scambio e di condivisione, in modo da creare percorsi individuali sostenuti dall’esperienza di gruppo
- si lavora soprattutto con le mani e con la vista, ma sarà tutto il corpo ad essere chiamato a partecipare, cercando di esserci tutti interi nell’esperienza
PER CHI È
- è per tutti: la ricerca che facciamo non ha finalità accademiche perché crediamo che tutti abbiano potenzialità creative ed artistiche,
- è per chi desidera esplorare la parte di sé creativa per scoprirne il potere di presenza e cambiamento nella propria vita
- è per chi vuole essere protagonista di sé stesso e vuole diventare sempre più aderente alla propria autenticità man mano che la scopre
- è per chi vuole crescere interiormente divertendosi: non sempre crescere significa soffrire!